Settembre, andiamo. È tempo di migrare, citava D’Annunzio nella celebre poesia Alcyone. Settembre: chissà come mai, per molti di noi, l’arrivo di settembre ha da sempre portato con sé la necessità di soffermarsi a pensare e fare un bilancio della situazione. C’è chi sceglie di prestare più attenzione all’alimentazione, di “mettersi in riga” dopo l’estate adottando abitudini più sane, chi decide di dedicarsi a una nuova attività, magari sportiva, chi si prefissa qualche buon proposito, o chi, semplicemente, sente il bisogno di una ventata di novità.
Abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Sandra Ceccarelli, la nostra CFO. Sandra ci ha confidato che, durante una breve ma rigenerante pausa estiva, ha avuto l’occasione di avvicinarsi a qualche riflessione e pensiero “numerico”. “Mi piacciono i numeri, perché sono democratici”, confida Sandra, “così, sono ritornata sul Principio di Pareto”. Cosa ci comunica? Il Principio di Pareto, noto anche come legge 80/20, sostiene che il 20% delle attività porta all’80% dei risultati. Incrociando queste nozioni a quelle di organizzazione aziendale che aveva studiato in passato e concentrandosi sull’obiettivo di azione efficace ed efficiente, Sandra ha poi esplorato la situazione in CEPI. Di efficacia ce n’è tantissima, l’obiettivo viene sempre messo a segno. A volte, però, si raggiunge il risultato finale in maniera efficace, ma non sempre efficiente. Per essere più chiari: i nostri sforzi sono spesso altissimi, e questo (chi più chi meno) genera spesso stanchezza. “Dovremmo decisamente lavorare sull’efficienza per migliorare questo aspetto. È proprio su quel 20% che dobbiamo focalizzarci: è un dato prezioso, utile per determinare dove concentrare i propri sforzi per massimizzare il rendimento”.
Uno degli obiettivi che Sandra si è prefissata per gli anni futuri è, quindi, l’applicazione del Principio di Pareto mirata al raggiungimento di un’azione tanto efficace quanto efficiente. Come fare? E se la risposta si potesse rintracciare, in parte, sulla resistenza al cambiamento?
“Ciascuno di noi ha a che fare con i propri problemi, che in molte occasioni sono trasversali e dovuti a vecchie abitudini che fatichiamo ad abbandonare. In questo modo, ci auto-poniamo un limite all’apprendimento e attiviamo una vera e propria resistenza, più o meno consapevole, al cambiamento”, afferma Sandra. Anche in CEPI, i reparti che mettono in atto la regola di azione efficace ed efficiente soffrono meno e accusano meno la stanchezza. Ma questo non vale solo per la vita lavorativa: anche nella gestione della casa e della famiglia, per esempio, vale la stessa regola, soprattutto nell’ottica di conciliazione della sfera privata con quella professionale.
“Nel concreto”, ci dice Sandra, “credo che il mio obiettivo sia raggiungibile applicando una strategia sostenuta da strumenti adatti”. Quando le chiediamo quali siano, a suo avviso, questi strumenti, Sandra ci illustra diverse soluzioni. Primi fra tutti i corsi di formazione a 360°, non solo, quindi, puramente tecnici, ma incentrati su metodi o strumenti che possono aiutare i dipendenti a ottimizzare il proprio modo di lavorare e trarne il massimo rendimento (un esempio molto attuale è l’AI applicata al Pacchetto Office). In seguito, Sandra nomina le pillole di comunicazione e il coaching individuale, che possono arricchire il singolo nell’ottica di generare un’eco, un effetto domino all’interno di CEPI. Il positivo attira il positivo, dopotutto, questo ce lo conferma la Legge dell’Attrazione. E, di conseguenza, “l’entusiasmo, la soddisfazione e la produttività si moltiplicano”, continua.
Nel suo piccolo, all’interno del dipartimento amministrativo, di cui lei è a capo, si può già percepire questo. L’Amministrazione non è un ufficio che si dedica unicamente alla fatturazione e ai pagamenti, come si può erroneamente pensare, bensì un universo dalle attività diversificate: legal, esportazioni, dogana, fiscalità, tesoreria, budget, business plan. Il lavoro di gruppo è fortemente sostenuto e incentivato. Inoltre, Sandra si è sempre dedicata, nel suo quotidiano, alle esigenze del singolo, verso le quali ha sempre posto una forte attenzione anche per via della sua storia personale. Sandra ha infatti lavorato in diversi reparti aziendali, alcuni molto tecnici, vista la sua partecipazione nell’ambito di sviluppo gestionale e molti piccoli software di supporto al lavoro.
“Da queste mie esperienze, deriva una forte convinzione che i capo reparto dovrebbero mettersi in gioco e mostrarsi propensi all’aggiornamento, credendo nel cambiamento sia quando lo richiede il team che quando è necessario per le esigenze del singolo. Un caporeparto che mostra resistenza al cambiamento non porterà mai né efficacia né efficienza al proprio ufficio”. Conclude Sandra: “Sono fortemente motivata nella mia convinzione che la formazione ci possa condurre verso un progresso efficiente ed efficace. In realtà, non è solo un pensiero, ma un ente vero e proprio: in CEPI è stato costituito un Comitato di Formazione e il CDA ha già approvato un budget per un programma di formazione triennale che triplica le ore di formazione previste dagli obblighi di legge”.
Le parole di Sandra risuonano di positività. Questa chiacchierata ci apre a un futuro stimolante, ricco di produttività e soddisfazione. Credere in qualcosa ci tiene vivi: avere un obiettivo, o più, è il motore che spinge avanti l’universo, dopotutto. È ovvio, fissarsi una meta non è sufficiente. Maniche rimboccate e si parte, perché c’è tanto da fare, da costruire, da migliorare, da aggiornare. Dobbiamo essere curiosi. Ognuno ci mette del proprio: è faticoso, non sempre facile. Ma lavorare insieme, con un entusiasmo contagioso, è più bello. Immaginiamoci davanti a uno specchio, sorridiamo, e poi uniamo le nostre forze: il risultato finale, sarà un successo.